L'isola di Simi

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Storia Breve

Symi è un’isola rocciosa a nord-ovest di Rodi. La piccola isola che la circondano, -Nymos, Seskli o Teftlousa e Diavates-, ne sono parte integrante. Tracce di abitazioni sono state rinvenute in varie zone dell’isola fin dalla preistoria. A metà del IV secolo A.C. si ritiene che Symi fosse stata integrata nello stato unificato di Rodi. Nel periodo romano e bizantino l’isola era ancora strettamente associata a Rodi. Dopo il trasferimento della capitale da Roma a Costantinopoli (inizio IV secolo AD), Symi fece parte della “Provincia delle Isole”, mentre nell’VIII secolo fu inclusa nel Tema dei Cibirreoti. In seguito all’occupazione di Costantinopoli da parte dei Franchi (1204) passò sotto il dominio di Gavalades, mentre dal 1250 all’inizio del XIV secolo ebbe vari conquistatori. Nel 1309 l’Ordine dei Cavalieri di San Giovanni di Gerusalemme occupò le isole del Dodecaneso, ad eccezione di Karpathos e Kassos. Dopo l’occupazione dell’isola da parte degli Ottomani nel 1522, gli abitanti dell’isola, di propria iniziativa, si assicurarono importanti privilegi. Tali privilegi e l’autonomia amministrativa dell’isola hanno contribuito allo sviluppo della costruzione navale, della navigazione mercantile e della pesca delle spugne. Nel XVIII secolo furono fondate scuole, come la Scuola di Agia Marina, cui successe la Scuola del Castello. Gli abitanti dell’isola con la loro flotta presero parte attiva alla rivoluzione del 1821, ma non furono inclusi nello stato greco (1830). Il dominio turco a Symi e nel resto del Dodecaneso terminò con l’occupazione italiana nel 1912. Da allora l’isola è caduta in un declino economico. La popolazione dell’isola, che era di 23.000 abitanti durante il suo periodo di massimo splendore, fu diminuita drasticamente dopo la seconda guerra mondiale.

Symi in Realtà Aumentata